I riequilibri energetici

cosa sono i meridiani

Siamo abituati a considerare l’organismo dal solo punto di vista fisico, ovvero come un insieme di fasci nervosi, arterie, vene, vasi linfatici, muscoli, ossa e organi. Secondo la medicina tradizionale cinese, invece, questo costituisce solo una parte di un sistema molto più complesso formato da una fitta rete di comunicazione meno evidente che avviene attraverso i canali energetici o meridiani. I meridiani scorrono in tutto il nostro corpo dalla superficie agli strati più profondi dove si trovano gli organi e viceversa, mettendo in comunicazione le varie parti e riunendole nell’unità dell’organismo.
Il termine meridiano è la traduzione dell’ideogramma cinese Jing che indica il flusso energetico nel suo dinamismo orientato.

I Meridiani principali sono 12 e costituiscono la grande circolazione energetica del corpo, ad ognuno è collegato un organo da cui prende il nome, uno dei 5 sensi, una parte del corpo, uno spettro di emozioni e un fluido del corpo.

Sui meridiani sono stati individuati centinaia di punti che aiutano a veicolare questa energia più facilmente. Trattare i meridiani è infatti importante per ritrovare un equilibrio fisico, psichico, emozionale, spirituale che si era perso.

i segni geometrici per
il riequilibrio dei meridiani

Se un diapason in movimento si trova su un tavolo e gli si affianca un altro diapason in stato di quiete, anche quest’ultimo comincerà ad oscillare: entrerà in risonanza con la frequenza del primo diapason e allo stesso tempo agirà in qualità di antenna e trasmettitore.

La stessa cosa accade quando stiamo su un tram. Un ragazzo ride, la sua amica lo segue nella risata. La persona vicina li guarda ed anch’essa ride senza motivo apparente. E poi si aggiunge una quarta persona e poi ancora una quinta e alla fine molti ridono. Bene: tutte queste persone sono entrate in risonanza tra loro ed una rispetto all’altra ha fatto sia da antenna che da trasmettitore, infatti si dice che la risata è contagiosa. Ma in realtà lo sono tutte le cose della nostra vita. Lo è l’essere umano stesso. Ciascuno di noi entra in risonanza con le “onde” o vibrazioni che ci “investono”. Se siamo in una città dove c’è alta concentrazione di fili elettrici, di centrali elettriche o di antenne, saremo sottoposti a campi elettrici o campi magnetici che possono portarci a malessere. Ne deduciamo che siamo intolleranti a questo tipo di vibrazioni.

Se siamo invece in campagna o al mare, saremo inondati da vibrazioni positive che agiscono in senso armonico rispetto al nostro organismo e ci aiutano a rinforzare le nostre capacità di autoguarigione.
Alcuni scienziati affermano che anche il DNA, che contiene informazioni genetiche, è come un’antenna ed un trasmettitore. Tutto il nostro essere vibra! E talvolta siamo in grado di percepire queste vibrazioni. Quando infatti incontriamo una persona, per qualche secondo entriamo in risonanza con essa e sappiamo già se tra noi ci sarà feeling, ovvero se è sulla “nostra lunghezza d’onda” o meno.
Durante tutta la nostra vita noi comunichiamo ed interagiamo col mondo circostante e con questo scambiamo ininterrottamente “informazioni” che sono di fatto, vibrazioni. Nello stesso momento anche noi ne emettiamo di nostre. Per questo motivo c’è sempre uno scambio che può essere paragonato all’azione cui segue una reazione.

Questa è la base su cui si fonda la GEOMETRIA DELLA GUARIGIONE, o medicina informazionale. Entrare in risonanza con cibo, acqua, luoghi, che vibrano ad una certa frequenza, significa mantenere in equilibrio il nostro stato fisico, mentale, emotivo, spirituale e animico.

Li dove questo equilibrio manca, il nostro intero essere va incontro a disarmonie che si manifestano su tutti i livelli (fisico, emotivo, mentale, spirituale) con dolori o disturbi di vario genere. Portare in equilibrio queste disarmonie, con tecniche appropriate, significa dare nuova vita alla persona e restituire al suo corpo la capacità di autoguarirsi, di autoripararsi.

Entriamo nello specifico della tecnica della GEOMETRIA DELLA GUARIGIONE la quale utilizza i segni geometrici applicati su specifici punti di agopuntura. Ma come funzionano questi segni e cosa sono? 

Essi trasmettono delle vibrazioni, e sono in grado di modificare sia le vibrazioni del campo energetico dell’individuo sia il flusso di energia dei meridiani. Quanto appena detto costituisce la base della medicina informazionale.

L’impiego di segni e simboli geometrici non è un’invenzione recente. Essi sono stati adottati infatti da molte culture del passato in quanto portatori di messaggi energetici.
Pensiamo ai segni che gli indiani o i combattenti in generale, di tutto il mondo, dipingevano sul proprio volto. Tra quelli più noti vi sono i segni di tratti paralleli. Singolare è la storia di Ötzi, una mummia risalente a un’epoca compresa tra il 3300 e il 3100 a.C. (età del rame) e comunque considerato il primo essere umano tatuato di cui si abbia conoscenza. Sul suo corpo sono stati ritrovati sessantuno tatuaggi, alcuni dei quali, in corrispondenza della parte bassa della colonna vertebrale, dietro al ginocchio sinistro e sulla caviglia destra. Dagli studi è emerso che in quei punti, l’uomo avesse una qualche forma di artrosi, per cui i simboli che nel caso specifico erano linee e crocette, servissero per alleviare i dolori. Alcuni studiosi hanno proposto che “quei” punti fossero i punti per praticare l’agopuntura. Visto che i punti di pressione dell’agopuntura moderna si discostano di poco da quelli dei tatuaggi di Ötzi, è stato ipotizzato che i tatuaggi siano punti di pressione per questa tecnica. Gli altri tatuaggi si trovano in corrispondenza dei meridiani della cistifellea, del fegato e della milza. Quindi si suppone che l’uomo soffrisse di mal di stomaco e di dolori intestinali. Da qui la conclusione che la dottrina dell’agopuntura non abbia avuto origine davvero in Cina ma in Etruria.

A prescindere dall’agopuntura esistono tuttavia altre dottrine e sistemi che riguardano i meridiani di energia e i punti energetici del corpo, come per esempio i punti di Trigger di Simons e Travell, le zone di Head, oppure i punti delle correnti terapeutiche giapponesi. Dallo Yoga al Tantra conosciamo le cosiddette nadi, negli scritti antichi si parla di un numero che va da 72.000 a 350.000

Usare i segni geometrici per riequilibrare i meridiani, significa riprendere e sfruttare un patrimonio di conoscenza dei nostri antenati, dato ormai per disperso da lungo tempo che tornano a noi dalla memoria della natura come campo morfico, un patrimonio che può essere spiegato sulla scorta di modelli elaborati dalla fisica quantistica. E così il lavoro sensitivo con i simboli sta vivendo una fase di rinascita. Infatti anche i kinesiologi utilizzano diversi simboli per ripristinare nei loro clienti un equilibrio perduto o per abbattere lo stress. Ulteriori analogie poi, indicano come i simboli siano in grado di influenzare in senso terapeutico la nostra realtà: che nel campo morfico sia memorizzato un ricco bagaglio di simboli, figure archetipiche o mandala, era già stato ampiamente illustrato da C.G. Jung con la sua teoria dell’inconscio collettivo.

I simboli se ci fate caso sono presenti ovunque: croce solare, croce di Malta o croce di San Giovanni, croce patriarcale, runa Fehu, runa Wunjo, fiore della vita.

Un simbolo è quindi un emblema in grado di aiutarci a produrre una vibrazione compatibile tra la “forma” (malattia, dolore) ed energia sottile o invisibile che agisce sull’intero nostro essere quindi tra materia e coscienza.

Sappiamo che tutto si manifesta con una vibrazione e ognuno di noi si trova in una situazione di costante scambio con la realtà che lo circonda.

L’operatore olistico della GEOMETRIA DELLA GUARIGIONE è in grado di testare ciascun influsso che giunge dall’esterno in base alla sua compatibilità o incompatibilità nei confronti del nostro biosistema.

Così ora siamo in grado di sapere solo se un alimento, un farmaco, una pietra, un pensiero, una persona, una casa, un ambiente, sono in armonia con noi o meno.
L’operatore può anche testare il grado di compatibilità di un alimento con la persona ovvero
– in che misura un alimento o qualsiasi altra cosa sia sintonico con noi, o
– quanto dannose siano eventuali sostanze tossiche o metalli pesanti per il nostro organismo o ancora
– fino a che punto un dogma o un principio negativo è in grado di creare in noi un blocco.

Ciascuna vibrazione, sia che provenga dal polline di un fiore o da un pensiero negativo, ha la sua caratteristica lunghezza d’onda ed un suo ben definito contenuto informativo. 

Questa informazione vibrante può essere misurata non solo secondo il principio del si o del no, ma anche in base ad una sorta di ordinamento per gradi.

Con strumenti appropriati l’operatore olistico può stabilire la compatibilità o il grado di gravità della congestione/incompatibilità per l’organismo inteso nel suo complesso – indipendentemente dal fatto che l’influsso investa l’organismo dall’esterno per esempio nella forma di pollini di betulla allergizzanti, o che il blocco abbia avuto origine al suo interno, per esempio per effetto di un pensiero ostinato che procura nel vero senso del termine continui “mal di testa”.

Nella geometria della guarigione esiste una scala che ci permette di valutare il livello di stress o incoerenza del nostro organismo. Questa scala va da 1 a 9.
Se dal test risulta un grado 4 vuol dire che il nostro organismo visto come l’intero essere (corpo, anima, spirito) è ancora in grado di aiutare se stesso. Perché tutto vibra e quindi qualche blocco è soggetto per così dire alla “condizione fisica del giorno”.
A partire dal grado 5 tuttavia è necessario uno STIMOLO CURATIVO perché da questo blocco di regola, il nostro biosistema non si libera più solo sulla scorta delle proprie risorse. Quindi dal test verrà fuori che la persona è in una condizione che richiede un trattamento; ma esiste un test diagnostico ed uno strumento terapeutico rappresentato dal simbolo, in grado di armonizzare il blocco e che funge da agente stimolante per attivare le capacità di autoguarigione dell’organismo.

I simboli usati dall’operatore non fanno altro che modificare le oscillazioni che investono il nostro biosistema affinché queste ultime siano di nuovo compatibili con l’organismo. Determinante è che la nostra personale vibrazione torni in armonia con la vibrazione “distorta” così da riportarci sulla stessa lunghezza d’onda.
I simboli, ricordiamolo, ci consentono di riscrivere le informazioni incompatibili come allergie, metalli pesanti, malattie, contaminazioni da funghi, dogmi/principi negativi e così via.

Uno dei segni usati nella geometria della guarigione è il segno “Y”. E’ un simbolo di grande forza, che ritroviamo anche nella natura.
In zone disturbate dal punto di vista geopatico infatti, crescono degli alberi che ad un certo punto della loro vita hanno il tronco diviso in due. Questa scissione serve ad eludere l’energia negativa.

Anche la molecola dell’acqua è a forma di Y. Immaginate quanto questo segno possa essere benefico per il corpo.

Tra i simboli, ci sono anche quelli di protezione delle case, soggette ad effrazione od ancora i simboli che ci proteggono dall’elettrosmog.

Prima di procedere al trattamento, è necessario riportare in equilibrio gli emisferi del cliente. Quindi la persona entra già in un discorso di equilibrio e di pace. Ma vediamo nello specifico quali sono le funzionano dei nostri emisferi.

L’emisfero destro, noto anche come il cervello “femmina”, è la zona che si concentra sugli aspetti astratti della vita come l’intuizione, la chiaroveggenza, la telepatia, l’empatia, la creatività, la reattività, l’accettazione, la dedizione e la consapevolezza spirituale. Molti creativi vengono considerati dei sognatori rispetto ad altri: il loro emisfero sinistro è quasi sottosviluppato.

L’emisfero sinistro si occupa di logica, pensiero analitico, scienza e matematica, linguaggio, sicurezza dell’amore, comprensione degli aspetti concreti della vita. Consente un continuo apprendimento ma tiene anche l’essere umano nella condizione della preoccupazione del passato e del presente. Architetti e matematici, ad esempio, sono tra i più “mascolini” in termini di funzionamento del cervello. Sono attratti dagli elementi pratici e materiali in cui tutto deve avere un certo ordine e una certa disciplina.

cosa sono i chakra

Così come esiste una fisiologia del corpo fisico, c’è anche una fisiologia del corpo energetico. Sul piano fisico, l’energia ovvero l’ossigeno, passa nei polmoni ed è veicolata dal sistema circolatorio (vene, arterie, capillari), spinta dalla pompa centrale, il cuore. Così come l’ossigeno è veicolato attraverso il sistema cardiocircolatorio, l’energia è distribuita attraverso una fitta rete di canali energetici chiamati meridiani o nadi ed è mossa dall’azione di vortici energetici chiamati chakra. Evidentemente esiste una connessione tra corpo energetico e corpo fisico: attraverso i chakra il prana fluisce nei plessi ed è veicolato nel corpo tramite i fluidi organici. 

A proposito dei fluidi organici ricordo che il 70% del peso corporeo e il 90% delle molecole del nostro corpo sono composti da acqua.
L’acqua è “memoria”. Così come avviene nell’omeopatia, qualsiasi imprinting energetico (sia in positivo che in negativo ) viene assorbito dai fluidi del nostro corpo, influenzando dal punto di vista psicosomatico il benessere o il malessere cellulare. Questo dato stimola una seria riflessione sulla qualità delle emozioni che ci permettiamo di ricevere (film, cronaca, etc) ed anche sulla qualità delle emozioni che esterniamo. 

Chakra significa “ruota, vortice”, si tratta di centri di energia presenti nel corpo umano. Esiste una specie di gerarchia dei chakra, a seconda del loro livello di intelligenza – coscienza, che a sua volta è in relazione con il grado di complessità dei compiti che ciascuno di essi assolve.

Vengono definiti chakra maggiori quelli che hanno la responsabilità e quindi la necessaria intelligenza per la gestione di zone corporee, organi e ghiandole. I chakra minori invece sono quelli che hanno responsabilità più locali. 

I chakra dei palmi delle mani, delle ginocchia o altri, che potrebbero avere la stessa dimensione del chakra della gola, non sono responsabili di alcun organo e perciò sono classificati come chakra minori.

I chakra svolgono vari compiti sia sul piano fisico che su quello psichico. Esiste una sorprendente analogia tra le funzioni dei chakra e quelle assolte, sul piano fisico da cuore, polmoni, organi del metabolismo e purificazione come reni, fegato ed anche dalla singola cellula. I chakra aspirano energia fresca e nutriente che distribuiscono nell’individuo (corpo, mente, spirito) ed espellono tossine eteriche. Come il nostro corpo produce scarti (feci, urine, sudore) così fa anche il corpo energetico, espellendo le energie combuste, incluse le forme psichiche negative che produciamo ogni giorno. 

Ruotando in senso destrorso (orario) i chakra prevalentemente aspirano; ruotando in senso sinistrorso (antiorario) prevalentemente espellono. Comunque non si tratta di fasi nette e distinte: poiché l’energia è in continuo movimento non vi possono essere punti morti fra una fase e l’altra.

A volte i chakra vengono chiamati anche Padma, che significa Loto, infatti ciascuno è rappresentato da un fiore di loto con un differente numero di petali.
Questi vortici di energia fanno da collegamento tra la mente, il corpo e lo spirito influenzando significativamente le nostre emozioni, il modo di comportarsi, l’apprendimento, la comunicazione e molti altri aspetti. 

I chakra possono essere aperti o chiusi e questo condiziona davvero tanto le nostre vite. Se un chakra è chiuso, o comunque bloccato, non è in grado di ricevere e ritrasmettere energia mentre se è troppo aperto lavora in modo eccessivo provocando squilibri che si manifestano a livello, fisico, mentale emotivo .
Questo è il motivo per cui vanno riequilibrati.

i 7 chakra nello specifico

 

Muladhara, il chakra della radice

Il primo centro energetico si trova alla base della spina dorsale, è associato alla sopravvivenza ed il suo colore è il rosso. Le ghiandole associate a questo elemento sono le surrenali.

Controlla la zona degli organi sessuali, la vescica, la parte finale dell’intestino e l’ano. Gli ormoni sessuali (gli estrogeni e il progesterone nelle donne, il testosterone negli uomini) sono legati a questo centro. Esso è anche associato al plesso nervoso mesenterico inferiore.

Nel primo chakra è presente un’enorme quantità di energia creativa: pensa a quanta energia serve per creare la vita. Quando questo centro è in equilibrio, l’energia creativa fluisce agevolmente e tu sei anche radicato nella tua identità sessuale.

Il Muladhara è associato all’esistenza, alla sicurezza, all’istinto umano. Influenza la spiritualità, la sensualità e il senso di stabilità. L’apertura armonica di questo chakra è legata a qualità quali: la perseveranza, l’impegno nell’azione, la gioia, l’integrazione nella realtà naturale, la resistenza fisica.

 

 

Swadhistana, il chakra sacrale

Il secondo centro energetico è simbolizzato da un loto con una luna crescente e 6 petali arancioni. E’ situato nel basso ventre, poco al disopra del pube, in corrispondenza dell’osso sacro, è quindi collegato alle energie sessuali degli organi associati , gonadi (ovaie per le donne, testicoli per gli uomini).

Controlla l’utero, i reni, il colon, il pancreas, il sistema immunitario, la parte inferiore della schiena. Ha a che fare con la digestione, l’eliminazione dei rifiuti e la trasformazione del cibo in energia; comprende gli enzimi digestivi, i succhi gastrici e gli enzimi e gli ormoni che mantengono in equilibrio il livello degli zuccheri nel sangue.

Questo chakra è connesso con il plesso nervoso mesenterico superiore. Si considera che svolga un ruolo fondamentale nel ricercare il piacere, soddisfare sessualmente le emozioni, le dipendenze, le violenze e le relazioni annesse.

Influenza la spiritualità, la felicità, la creatività, l’entusiasmo e la riproduzione. E’ legato anche alle strutture sociali, alle reti di sostegno, alla famiglia, alle culture e alle relazioni interpersonali. Quando è in equilibrio, ti senti al sicuro nel tuo ambiente e nel mondo.

 

 

Manipura, il chakra del plesso solare o celiaco

Il terzo centro energetico è simbolizzato da un triangolo a testa in giù e dai 10 petali gialli appuntiti. E’ situato alla bocca dello stomaco, sotto lo sterno. Controlla lo stomaco, l’intestino tenue, la milza, il fegato, la cistifellea, le ghiandole surrenali e i reni. Gli ormoni associati ad esso comprendono l’adrenalina e il cortisolo, gli ormoni renali e le sostanze chimiche come la renina, l’angiotensina, l’eritropoietina, tutti gli enzimi del fegato e quelli dello stomaco, come la pepsina, la tripsina, la chimotripsina e l’acido cloridrico.

Il terzo chakra è legato al plesso solare, chiamato anche plesso celiaco. Questo centro è associato alla volontà, al potere, alla presunzione, al controllo, alla grinta, all’aggressività, al predominio.

È il centro della competizione, del potere personale e dell’autostima. Quando il terzo chakra è in equilibrio, usi la tua volontà per superare l’ambiente e le condizioni esistenziali. Al contrario del secondo, questo centro si attiva spontaneamente se percepisci che il tuo ambiente non è sicuro o se è imprevedibile, e perciò devi proteggere e prenderti cura della tua tribù e di te stesso. Il terzo chakra è attivo anche quando vuoi qualcosa e devi utilizzare il corpo per ottenerlo.

Il Manipura, in sintesi, regola la spiritualità, la cordialità, l’affermazione personale e la propria digestione.

 

 

Anahata, il chakra del cuore

Il quarto centro energetico è raffigurato da 12 petali verdi denominati Heartmind. Il fiore sembra essere un Yantra dai due triangoli interconnessi, che vanno a formare un esagramma. E’ situato nello spazio dietro lo sterno (timo), lungo il torace. Controlla il cuore, i polmoni e il timo (la principale ghiandola immunitaria dell’organismo, chiamata “fonte della giovinezza” responsabile della crescita, della riparazione e della rigenerazione dell’organismo); ne deriva che, è responsabile nel prevenire disturbi causati da ansia e stress.

Questo chakra regola il benessere, la pazienza, l’equilibrio, la tenerezza, l’amore incondizionato, la compassione e l’armonia per gli opposti. Gli ormoni associati ad esso comprendono l’ormone della crescita, l’ossitocina e una cascata di diverse sostanze chimiche che favoriscono la salute del sistema immunitario tramite il timo.

Il plesso nervoso governato dal quarto centro è il plesso cardiaco. Qui ha origine la nostra divinità: è la sede dell’anima. Quando il quarto centro è in equilibrio, ci preoccupiamo per gli altri e vogliamo collaborare per il bene di tutta la comunità. Proviamo un amore sincero per la vita. Ci sentiamo completi e siamo soddisfatti di noi stessi.

 

 

 Vishuddha, il chakra della gola

Il quinto centro energetico viene raffigurato da un cerchio con 16 petali dal colore turchese scuro. E’ situato nella gola. Controlla la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole salivari e i tessuti del collo. Gli ormoni associati ad esso sono gli ormoni tiroidei T3 e T4 (tiroxina) e gli ormoni paratiroidei che governano il metabolismo del corpo e i livelli di calcio nel sangue.

Questo centro partecipa alla manifestazione dell’amore provato nel quarto chakra e all’espressione della tua verità attraverso i suoni e il linguaggio. Quando è in equilibrio, tu esprimi la tua verità, amore compreso. Sei così soddisfatto di te stesso e della vita, da voler condividere pensieri e sentimenti. 

E’ associato alla comunicazione e alla crescita nell’espressione di se stessi. Dato che la tiroide riveste un ruolo fondamentale in questo chakra, stimola la spiritualità, l’indipendenza, la comunicazione e il senso di sicurezza.

 

 

Ajna, il chakra del terzo occhio

Il sesto centro energetico viene raffigurato dal fior di loto con 2 petali viola. Viene considerato come uno dei più potenti meccanismi del chakra. I suoi Nadiis Pingala e Ida si accorpano, o terminano per porre fine alla dualità. La sillaba del suo seme viene chiamata OM.

Ajna è conosciuto come “Chakra del Terzo Occhio” , io preferisco invece definirla “primo occhio” per le sue peculiarità. Implica l’uso della ghiandola pineale che regola l’abilità del corpo nel prevedere le cose. Si crede che quelle pineali, siano le ghiandole più delicate per il fatto che producano melatonina durante il sonno.

Ajna influenza la coscienza visiva, l’intuizione, la guida interiore e la fiducia. È associato al portale che conduce a dimensioni superiori e al cambiamento della percezione per poter guardare oltre il velo o vedere la realtà in modo non lineare.

Quando questo centro è aperto, è come un’antenna radio capace di sintonizzarsi su frequenze più elevate, oltre i cinque sensi. È qui che si risveglia l’alchimista che c’è in te. Secerne ormoni come la serotonina e la melatonina, oltre ad alcuni altri meravigliosi metaboliti responsabili del ritmo circadiano che ti fa sentire sveglio in risposta alla luce visibile durante il giorno e assonnato in risposta all’oscurità di notte. 

La ghiandola pineale è sensibile a tutte le frequenze elettromagnetiche oltre la luce visibile e può produrre i corrispondenti derivati chimici della melatonina che alterano la tua visione della realtà.

Quando questa ghiandola è in equilibrio, il cervello funziona in modo chiaro e tu sei lucido, più consapevole del tuo mondo interiore e di quello esterno, e ogni giorno vedi e percepisci di più.

 

 

Sahasrara, il chakra della corona

Viene raffigurato con un loto bianco ed un centinaio di petali situati sopra la testa. Il suo colore indica l’innata saggezza. Comprende la ghiandola pituitaria, chiamata anche “ghiandola maestra”, perché governa e crea armonia con effetto a cascata a partire da questo centro del cervello e toccando la ghiandola pineale, la tiroide, il timo, le ghiandole surrenali, il pancreas, fino alle ghiandole sessuali.

È qui che ha origine la tua divinità, il tuo livello superiore di coscienza. Quando questa ghiandola è in equilibrio, sei in armonia con tutte le cose.

Influenza l’emotività, l’unità, la consapevolezza universale e l’azione mentale.

L'aura

Anche se i nostri confini energetici sono invisibili all’occhio umano si estendono oltre il corpo fisico assumendo la forma di un ovoide con un raggio che può avere misure molto diverse da 1,5 a 2-3 metri per la maggior parte degli esseri umani. Ma l’aura non è solo un attributo dell’uomo; anche animali, piante, fiori, pietre, cristalli, etc hanno un corpo energetico. 

L’aura quindi è una sorta di guscio che si estende oltre il nostro corpo. La parte esterna di questo ovoide ha una membrana di energia eterica più densa, che ha uno spessore di circa 15 cm e che adempie alla funzione di filtro protettivo. Nell’aura si trova tutto ciò che siamo e quindi essa rappresenta la massima intelligenza-coscienza di cui disponiamo. 

Vi sono contenuti:

– il corpo fisico,
– il corpo emotivo,
– il corpo mentale,
– le nostre memorie,
– la consapevolezza. 

È convinzione diffusa che l’aura sia composta da vari strati mentre ci sono pareri discordanti riguardo al loro numero . C’è che dice che sono quattro.

Aura:
– del corpo fisico-eterico
– del corpo emotivo o astrale
– del corpo mentale
– del corpo spirituale 

Alcuni altri ne elencano sette strati. Chi ha ragione? Tutti.

Dipende da che cosa si cerca e da come ci si sintonizza sulla frequenza del livello energetico sul quale vogliamo operare. È come sintonizzarsi con un apparecchio radio: girando la manopola si capta la frequenza della stazione. Nel nostro caso è una sintonizzazione mentale, l’energia segue il pensiero. Questa è una delle leggi che governano l’energia. 

Corpo fisico-eterico: è un programma bioenergetico contenente le impronte del dis-agio delle vite passate, delle lesioni e delle convinzioni che si riflettono nei sintomi attuali. Contiene anche un DNA sottile che può essere attivato o disattivato dal comportamento e dalle convinzioni e che a sua volta, influisce sul DNA del corpo fisico. Questo corpo sottile è connesso attraverso i sette chakra tradizionali a bassa frequenza e a quelli extracorporei (del soma, delle vite passate, all’alta major e al vortice causale).

Corpo emotivo-astrale: è creato da emozioni e sentimenti, atteggiamenti, dolori, traumi e drammi, non solo nella vita presente ma anche nelle precedenti. Contiene gli engrammi cioè fasci di energia che trattengono ricordi profondamente traumatici o gioiosi. Il disagio di questo corpo si ripercuote sul chakra sacrale/sessuale, del plesso solare, della base, nelle ginocchia, nei piedi, che manifestano insicurezze e paure. Ha un forte legame con il chakra della milza ma è connesso anche col dan – tian e l’ombelico da parte materna. 

Corpo mentale: è creato da pensieri, ricordi, credo e convinzioni radicate della vita presente e passata. È connesso soprattutto attraverso i chakra della gola, della testa, ma si può riflettere nei chakra della parte inferiore del corpo. Per esempio i pensieri e le convinzioni hanno un profondo effetto sulla funzionalità sessuale perché i chakra inferiori sono la sede in cui queste convinzioni vengono messe in atto nel mondo. Questa è la base del dis-agio psicosomatico e quanto i “ principi superiori” entrano in conflitto con i bisogni fisici essenziali, la conseguenza può essere una confusione infinita. Questo corpo contiene l’impronta di tutto ciò che è stato detto o insegnato dalle figure di autorità in passato oltre alle ideologie e ai punti di vista inculcati.

Corpo spirituale o di luce: campo energetico integrato, luminoso e vibrante, formato dal corpo fisico e da tutti i corpi energetici sottili, più lo spirito o anima, connessi attraverso i chakra extracorporei (del soma, la stella dell’anima, la porta stellare, la porta di Gaia, l’alta major e il vortice causale). Il corpo spirituale è in sintonia con l’universo, la mente universale e l’anima o spirito personale.

Quanti-ka

Quanti-Ka è una tecnica veloce di RIEQUILIBRIO ENERGETICO che unisce in modo sinergico alcuni principi della fisica quantistica con le antiche conoscenze spirituali. Consente la connessione al campo di Pura Energia Creatrice dell’Universo. Durante il collegamento avviene un riequilibrio del sistema fisico, emotivo, spirituale della persona.
E’ una tecnica molto apprezzata per la sua facilità di applicazione, i risultati spesso immediati, il senso di pace ed equilibrio che lascia, anche in chi la applica.
Durante il processo si avverte un lieve cambiamento a livello energetico, si percepisce una sensazione di sollievo o di liberazione.

Con Quanti-ka diventi co-creatore della realtà consapevole, così se quello che è intorno a te non ti piace, puoi cambiarlo. Quello che è attorno a noi, prima che si materializzasse è stato un nostro pensiero. A chi non è mai capitato di pensare ad una persona e questa stranamente poi ci ha chiamato o l’abbiamo incontrata per strada? Per poter essere un co-creatore responsabile è necessario avere la consapevolezza di quello che siamo, di quello che ci circonda, di quello che davvero desideriamo e con l’aiuto di Quanti-ka lo realizzeremo. Se ci fossilizziamo su una cosa che non vogliamo, questa si manifesta. Con Quanti-ka anche il nostro modo di pensare si alleggerisce, e le cose impossibili diventano possibili.

Immergersi nel Campo quantico mediante questa tecnica, significa fluire, lasciare andare quel qualcosa che ci impedisce di essere .Spesso quello che blocca il nostro percorso è l’aspettativa. Fluire significa lasciare andare tutti i nostri attaccamenti e permettere che accada, permettere alla “magia” di manifestarsi.

Lory Fornelli

Www.mondolistico.eu

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