Casi Risolti
QUANDO IL LAVORO NON ARRIVA
Dario mi contatta perché le cose col suo lavoro di osteopata non stanno andando bene. I clienti sono davvero scarsi. I soldi sono pochi. Non riesce a pagare le spese. Tratto la situazione. Dopo una settimana arrivano tanti di quei clienti che ha difficoltà ad organizzarsi. Da lì in poi il lavoro si è stabilizzato ed ora a distanza di anni, ha il suo bel giro di clienti.
MAl di testa e nausea
Il panorama è molto bello. C’è tanto verde tutto intorno a noi ma Giulia comincia a sentirsi male. Le è scoppiato un gran mal di testa e avverte i primi conati di vomito. Anche io comincio a sentirmi un po’ strana.
“Posso trattarti ?”- le domando.
“ Fa’ tutto ciò che vuoi ma rimettimi a posto” – uaoooo. L’affidamento assicura il risultato.
Le faccio un riequilibrio energetico “accellerato” ed entrambe ci sentiamo subito meglio. Abbiamo cominciato a chiacchierare con tanta di quella energia che i nostri mariti hanno dovuto zittirci.
SPORT ED ALTRO PER SOGGETTO ARTRITICO
Una donna di 45 anni affetta da artrite da diversi anni, mi contatta per intraprendere un percorso di riequilibrio. Ha tanta voglia di muoversi, di fare sport, di vestirsi bene, di vivere ma è piena di dolori e di infiammazioni: ginocchio, piedi, mani, colonna vertebrale. Contemporaneamente frequenta una piscina per fare del nuoto libero coi suoi tempi, ovvero con quelli decisi dal suo corpo. Dopo diversi accessi, trova un compagno di nuoto che la supporta e le dona qualche suggerimento per migliorare il suo stile dorso, per evitare contratture e sforzi inutili. Dopo qualche seduta di terapia e di nuoto, si sente già molto meglio e psicologicamente e fisicamente. Accetta anche di vestirsi da “donna” e di indossare scarpe femminili e non solo quelle “comode” e di fare le scale a piedi. Ora è anche più rilassata e sorridente.
LA DEPRESSIONE
Annetta, una giovane donna di trentatrè anni si rivolge a me perché è depressa e soffre di fibromialgia. Il suo reumatologo le ha prescritto un’antidepressivo. Quando è stanca, il suo corpo si irrigidisce e sente tanto dolore lungo la colonna vertebrale.
La sua schiena grida tutto il dolore di un padre cresciuto in orfanotrofio che non ha saputo dare amore alle sue due figlie e alla moglie; di una nonna, ormai morta, con la quale è cresciuta perché la mamma l’ha abbandonata lasciandola col padre, ed una serie di relazioni complicate e fallimentari. Ad un certo punto della sua vita Annetta si è ritrovata da sola, a gestire con tanta fatica un’attività commerciale non propria nella quale si sente sfruttata. Dopo tre mesi di terapia, Annetta sospende l’antidepressivo. Mi chiama per dirmelo e mi domanda se può dire al suo reumatologo del percorso che abbiamo fatto insieme, visto che il medico è rimasto meravigliato della decisione di Annetta di sospendere il farmaco, ma lei dice: “Lory sto bene, mi sento bene”. Ora infatti anche sul posto di lavoro è più serena, il rapporto con la sua collega è migliorato e con garbo riferisce al titolare tutto quello che non va nella gestione dell’attività commerciale. Resta solo un problema: trovare l’amore della sua vita che troverà in un momento complicato, quando non ha più il tempo per fare una vita sociale, assorbita dai ritmi pesanti di lavoro. Io ho fiducia che al momento giusto, quando Annetta avrà consapevolizzato ulteriori “questioni” del suo passato, riuscirà a fare anche quest’altro salto. La vita è fatta di passetti. Il cambiamento esige tempo, pazienza e cura.
DOLCE CAREZZA
Carmen lavora in un albergo ed è un periodo di stress, c’è tanto lavoro da fare e non riesce più a stare dietro alle esigenze di tutti i clienti. Un pomeriggio si stanno preparando per accogliere “gli sposi”, sono importanti, lui è il figlio del direttore d’albergo, immaginate la tensione. Io sono ospite dell’albergo e finirò su richiesta della receptionist per presentarmi alla festa. Ma prima tratto Carmen la quale mi dice: è così avvolgente, come una dolce carezza! Ora lei è tranquilla e lo sarà anche a lungo. Il suo lavoro le sembra più leggero e risponde e parla coi clienti con molta calma e cortesia.
ALLERGIA
LA FORZA DELLA VITA
LA SENSIBILITA'
Spenki è un cagnolino simpatico ma in là con gli anni e ha bisogno di tante coccole. In realtà mi dice Simona, è sempre stato così, un po’ pretenzioso. Sto lavorando a distanza con Simona. Spenki comincia a mugolare. Simona mi chiede: “Lory, perché fa così?” Uhm….dovrebbe saperlo lei visto che è la padrona, proprietaria, responsabile del suo cane. Ma Simona mi ha fatto quella domanda perché ha sentito che il suo cane ha bisogno di altro. Così le dico: “necessita di attenzione”, quindi Simona lo coccola un po’ ma lui non si calma. Ed io allora intervengo dicendo: “ho capito, lo so, vuoi la mia attenzione “ e ho fatto un trattamento energetico veloce. Come può un cane sentire la mia energia a distanza di 700 km? Spenki ci è riuscito!
PREMIO PRODUZIONE
Marilena lavora per un’azienda che ha cambiato tipologia di lavoro. È diventata commerciale. Quindi il suo lavoro ora si svolge prevalentemente al telefono, deve “piazzare” dei contratti. Il lavoro è estenuante e porta pochi risultati. La clientela si lamenta anche della scarsa qualità del prodotto proposto. Il padrone della casa in cui Marilena vive le ha anche aumentato l’affitto. I figli crescono ed insieme a loro le esigenze. I soldi non bastano mai. Mi chiede di trattarla perché arrivino più soldi. Il lavoro, dopo il riequilibrio comincia a decollare. Alla fine del primo mese percepisce un premio produzione di € 400,00 e dopo per 5 mesi di seguito si assesta su un premio produzione di € 250.00, coi quali riesce a soddisfare le esigenze familiari.